Conclusione progetto “Voci di Dentro voci di Fuori”
In collaborazione con il Centro di servizio per il Volontariato di Treviso, con l’Ufficio Scolastico Territoriale, l’Istituto Penale per Minorenni di Treviso, e Amnesty International (percorso di educazione alla cittadinanza ed esperienza che permette il confronto tra studenti e ragazzi detenuti intorno a tematiche comuni).
Classe IV Liceo delle Scienze Umane opzione economico-sociale, presso ISTITUTO MAZZINI (TV)
Lettera ai ragazzi dell’IPM di Treviso
Treviso, 25 Aprile 2020
Cari ragazzi,
Siamo gli studenti dell’Istituto Mazzini. Ci siamo conosciuti a fine gennaio e abbiamo passato insieme una mattinata piacevole e interessante.
Abbiamo scoperto, conoscendovi e “giocando” insieme, che abbiamo tanti punti in comune come l’amore per moda, la musica trap e reggetton, ma soprattutto la voglia di fare festa. Vi ricordate quando, finite le attività proposte, avete organizzato un simpatico momento ricreativo?
Abbiamo però capito che non deve essere facile vivere chiusi 24 ore su 24, senza poter usare cellulari o avere contatti con l’esterno. Aspetti della nostra vita quotidiana, spesso dati per scontati, hanno assunto un valore differente, dopo l’esperienza con Voi in IPM.
Da circa 2 mesi, stiamo vivendo la quarantena a causa del Coronavirus. E’ stato davvero snervante abituarsi al dover stare sempre in casa. Qualcuno di noi si è sentito protetto tra le mura domestiche, ha potuto riposare e prendersi una pausa dai ritmi frenetici della vita. Altri si sono sentiti straniti e annoiati, ma con il tempo si sono abituati (o assuefatti?) ai ritmi più rallentati.
Siamo contenti perché possiamo dormire di più, seguire il nostro ritmo naturale, goderci le piccole cose della vita, avere un momento di introspezione. Molti di noi hanno scoperto di avere delle risorse che non credevano di avere: ci siamo scoperti abili cuochi, abbiamo “recensito” serie televisive, attraverso i nostri social… Ma soprattutto, ci siamo presi cura di noi stessi. Un po’ come sta succedendo a voi: la chiusura forzata può aprire nuove possibilità e farci conoscere altri aspetti di noi stessi, magari allontanandoci da situazioni e compagnie che avevano una cattiva influenza su di noi.
Il nostro modo di vivere la scuola e le relazioni è cambiato: studiare attraverso lo schermo ha dato “forza” a molti di noi. Collegarci dalla nostra stanza ci fa sentire più a nostro agio, i più timidi hanno avuto la possibilità di farsi sentire, perché hanno sentito meno le pressioni del gruppo e hanno potuto essere se stessi.
Il grande paradosso di questa storia è l’uso del telefonino: da sempre considerato strumento diabolico e vietatissimo dal personale docente, adesso diventa la soluzione di tutti i mali… unico strumento di contatto con l’esterno. Voi adesso avete la possibilità di fare videochiamate? State facendo la didattica a distanza? Con quali modalità? Come vi organizzate con le distanze di sicurezza, le mascherine e le varie precauzioni da tenere?
Vi abbiamo pensato nei momenti di noia: noi abbiamo la fortuna di stare a casa nostra, con le nostre comodità, mentre voi siete in ben altre situazioni, non state “giocando in casa”. Essere limitati nella propria libertà provoca rabbia, ansia, frustrazione. Soprattutto perché non si sa quando tutto questo finirà. L’incertezza genera paura e angoscia.
Nessuno di noi avrebbe mai pensato di trovarsi in una situazione simile. Ciò che ci tiene ancorati alla realtà rimangono i progetti e il pensiero di quello che faremo non appena potremo uscire di casa. Andare al mare, vedere gli amici, i nonni…. Gli amori… Le stesse cose, immaginiamo, che vi inducono a non mollare, a considerare quanto stiamo vivendo, una parentesi dalla vita “normale” (che poi… che cos’è la normalità?!).
Ci piace pensare che i ragazzi con cui condividete questo momento particolare della vostra vita, possano essere delle risorse per voi, così come il personale che gravita intorno all’IPM.
Vi salutiamo e vi ricordiamo con affetto,
i ragazzi di classe IV^A dell’Istituto MAZZINI di Treviso